giovedì 2 febbraio 2012
mercoledì 1 febbraio 2012
LINFA: il milanese Marco Volante nuovo presidente.
LINFA:
il milanese Marco Volante nuovo presidente. Dalla platea congressuale
di Marciano un plauso a Pisapia su convivenze. Assurda la polemica della
destra milanese sui pinguini omosessuali.
Tra le mura della
rocca longobarda di Marciano della Chiana, si è celebrato il secondo
congresso della Lega Italiana Nuove Famiglie – LINFA, al fine di
definire le nuove strategie politiche e organizzative dell’Associazione.
I lavori, presieduti dal fondatore Franco Grillini, hanno messo in luce
la necessità di mettere in rete tutte le organizzazioni laiche che si
battono per il riconoscimento della dignità e dei diritti delle nuove
famiglie. L’assemblea ha dedicato un lungo applauso al sindaco di Milano
Giuliano Pisapia per la volontà di riconoscere alle coppie conviventi
lo stesso trattamento giuridico finora riservato alle coppie sposate. Il
nervosismo delle destre milanesi sull’argomento si percepisce
chiaramente ed ha portato all’assurdo tentativo di censurare un libretto
che spiega ai bimbi che due pinguini maschi possono accudire un pulcino
con cure amorevoli, libretto che auspichiamo venga acquisito come testo
di educazione civica nelle scuole comunali. Il nuovo presidente eletto è
Marco Volante (giurista, Milano) che prende il posto di Alessandro Zan
(assessore Ambiente, Padova) mentre il nuovo segretario
dell’Associazione è Davide Montanari (giornalista, Piacenza). Volante e
Montanari hanno annunciato un’importante iniziativa di respiro
internazionale, che si terrà a Milano nel mese di Giugno, in
concomitanza con l’Incontro Mondiale delle Famiglie, per fare il punto
sullo stato dei diritti delle coppie conviventi in Europa.
domenica 15 gennaio 2012
il nostro cervello
QU3570 M3554GG10 53RV3 4 PR0V4R3 CH3 L3 N057R3 M3N71 P0550N0 F4R3 GR4ND1 C053! C053 1MPR35510N4N71!
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53 531 1N GR4D0 D1 L3GG3RL0, C0ND1V1D1L0!
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53 531 1N GR4D0 D1 L3GG3RL0, C0ND1V1D1L0!
martedì 6 dicembre 2011
prima o poi andranno a votare...
la
gente per strada parla della manovra, è attenta molto più di quanto,
purtroppo, non lo sia stata prima, e commenta, è inquieta, non crede
possibile che il centrosinistra abbia accolto il progetto di Monti con
qualche sbuffo, si chiede come sia possibile immaginare di mettere le
mani in tasca di chi già fa fatica a mantenere uno stile di vita
dignitoso, quando sanno che i soldi che mancano in cassa sono lì da
recuperare con un po' di coraggio e volontà politica
prima o poi andranno a votare...
lunedì 5 dicembre 2011
Di Pietro: Ha ragione Susanna Camusso
Susanna Camusso ha concluso la manifestazione odierna con posizioni per noi precise e che condividiamo. Riguardo ai provvedimenti che il governo Monti si appresterebbe a varare, l’Italia dei Valori ha già detto che farà come San Tommaso. Infatti, noi non inseguiamo le chiacchiere di questi giorni ma vogliamo leggere, nero su bianco, il contenuto della manovra.
In Parlamento seguiremo una netta e precisa azione condivideremo tutti i provvedimenti che vanno in direzione della giustizia, della trasparenza e dell’equità sociale e, invece, combatteremo tutte quelle eventuali misure che giudicheremo inique e che, semplicemente, saranno in continuità con quelle del governo Berlusconi.
Noi sosteniamo che il governo Monti dovrebbe reperire le risorse necessarie da quel 10 per cento degli italiani che detiene oltre il 50 per cento della ricchezza e dagli scudati che hanno pagato solo il 5 per cento sui capitali illegalmente esportati all’estero. Inoltre, i capitali italiani depositati in Svizzera dovrebbero essere trattati alla pari di quelli statunitensi ed europei e, cioè, dovrebbero essere tassati dalle banche svizzere e, i conseguenti introiti, versati allo Stato italiano.
L’Italia dei Valori ribadisce che occorre una legge del 'buon esempio' che colpisca tutti i privilegi della casta politica, a partire dal sistema dei vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali. Come ha affermato giustamente il segretario della Cigl, anche noi saremo i primi fra coloro che riconosceranno i provvedimenti che andranno in questa direzione, ma saremo altrettanto determinati nell’opporci all’innalzamento dei 40 anni di contributi per chi ha diritto alla pensione di anzianità. Ci opporremo fermamente anche all’ipotizzato blocco della rivalutazione delle pensioni. Inoltre, non consideriamo un’emergenza, né tantomeno un atto equo, l’intervento sui licenziamenti facili e l’attacco all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Infatti, l’Italia dei Valori vuole abrogare quella mostruosità che fu l’articolo 8 della manovra di agosto, varata dal governo Berlusconi, che liquida, in un colpo solo, le libertà e le autonomie del sindacato e il Contratto nazionale di lavoro.
Nel frattempo saremo in tutte le piazze italiane, il giorno 16 dicembre, in occasione dello sciopero generale dei metalmeccanici, per difendere i diritti fondamentali dei lavoratori italiani, e saremo insieme ai 4 mila lavoratori della Wind che, in questi giorni, stanno lottando per impedire la perdita di un asset strategico per l’Italia come quello delle reti di telecomunicazione.
Antonio Di Pietro
Maurizio Zipponi
Maurizio Zipponi
la s.p.a. che ci governa...
hanno
usato questa "crisi" come grimaldello per finire di sfasciare lo stato
sociale e noi tutti felici ad applaudire i nuovi salvatori della nazione
dopo Mussolini, Andreotti e Berlusconi, adesso avremo una spa?
il centrosinistra ascolti la gente
il
centrosinistra farà bene ad ascoltare la gente e ad approvare solo
quello che la gente si aspetta, la restituzione dei quattrini rubati in
vent'anni di corruzione e speculazione sulla nostra pelle
ogni altra cosa sarà un'accettata al consenso che non verrà mai più recuperato
le elezioni sono vicine e anche la possibilità di governare e rimettere
a posto il Paese con le leggi che devono cambiare il sistema
se ora faremo l'errore di deludere la nostra gente ci aspetta ben peggio di vent'anni di berlusconismo...
sabato 25 giugno 2011
Milano al Pride, New York in festa
Nel giorno del Pride finalmente patrocinato dal Comune di Milano e di Corso Buenos Aires imbandierata rainbow, a New York festeggiano i matrimoni gay colorando arcobaleno l'Empire State Building
giovedì 23 giugno 2011
lunedì 13 giugno 2011
Da Pisapia a Lady Gaga - gli italiani pretendono il cambiamento
Lunga battaglia politica negli ultimi mesi, a partire dalle primarie di coalizione per candidare Pisapia. Poi la faticosa campagna elettorale, nei mercati e in rete, il brivido della vittoria a portata di mano e il sorpasso da manuale. L'euforia, la festa come se avessimo vinto, ma poi altre due settimane di passione, a battere ogni strada e ogni sito, ogni network e ogni mail, fino a capire, già al concertone di chiusura di campagna elettorale che la vittoria era in pugno, e festeggiare la liberazione finale già pochi minuti dopo la chiusura delle urne, quando era oramai chiaro che Pisapia era Sindaco. E infine la battaglia per un Paese più giusto e per una Legge uguale per tutti, boicottata in ogni modo subdolo, osteggiata apertamente da Berlusconi, ma combattuta con ogni mezzo dagli italiani stufi dei soprusi e di un liberismo sfrenato incompatibile con lo spirito solidale e con un'economia veramente libera. Sabato l'Europride, ultima grande sfida del mondo laico e progressista ai residuati medievali che ancora imbrigliano il nostro Paese tentando di rinviare il momento in cui diritti umani e felicità dei cittadini saranno il faro per la legislazione italiana. Un milione di uomini e donne in corteo tra palloncini, bimbi, cartelli e coppie innamorate fino al Circo Massimo, completamente coperto di persone libere in attesa dello spettacolo finale con Lady Gaga. Uno spettacolo nello spettacolo. E poi correre a casa a votare per i referendum, accompagnare tutti i vecchietti del palazzo al seggio, fino alla vittoria finale, l'ultimo grido di liberazione da quella cappa che ci sovrastava da una ventina d'anni.
Il messaggio è chiaro: il Paese chiede un vero rinnovamento, chiede la fine del berlusconismo e di una destra illiberale e liberista e chiede che la sinistra sia aperta, riformista ma schierata chiaramente dalla parte degli ultimi.
venerdì 10 giugno 2011
Festa di compleanno di Marco
Sono arrivati i 48. Cifra pari, mi piace più di 47, speriamo porti bene.
Di sicuro festeggerò come si deve, a Roma, con almeno un milione di amici da tutta Europa. Ho saputo che anche Lady Gaga si è imbucata alla festa grazie all'intercessione dell'ambasciatore statunitense. Ma sì, anche lei ha diritto a divertirsi.
Ci vediamo al Pride!
mercoledì 1 giugno 2011
Moda post-elettorale (Costantino della Gherardesca su VOGUE.it)
Cosa indossare sotto il Sol dell'Avvenire? Una provocazione di Costantino della Gherardesca
Le fashionista radicali d’Italia devono
essere al settimo cielo per la vittoria di Giuliano Pisapia a Milano e
per quella del bel ex-magistrato Luigi de Magistris a Napoli. Ora che c’è stata una svolta e l’estetica kitsch-capitalista che caratterizzava l’Italia berlusconiana è destinata a diventare un ricordo del passato, un solo pensiero ci assilla: cosa indosseremo nell’imminente futuro socialista?
GRAZIE A DIO, questo è il periodo delle collezioni resort, il che
significa che tutte le compagne avranno l’imbarazzo della scelta rispetto a quale outfit rivoluzionario bolivariano indossare per fronteggiare degnamente il clima venezuelano. Per il momento, Bottega Veneta
sembra essere il brand che più di altri si addice allo stile della
viaggiatrice comunista, in quanto la maggior parte dei look proposti
dalla pre-collezione si contraddistingue per quello che sarà il dettaglio per antonomasia dei nostri outfit futuri: la camicia con taschino. Guardato spesso dall’alto in basso dalla borghesia, il taschino della camicia è da sempre un must per il guardaroba della rivoluzionaria determinata a sovvertire il sistema.
Ovviamente il consiglio è di lasciare il taschino vuoto, inutilizzato,
onde evitare di sabotare la forma della camicia e tuttavia, se il gioco
si fa duro nelle trincee della guerra anticapitalista, lo si può
utilizzare per la fedelissima, e accettata ovunque, Carta Centurion [una carta di credito ad altissima capacità di spesa, ndr].
Un’altra casa di moda che sta dimostrando di essere all’altezza delle esigenze della moderna voguette di stampo Trotskiano è Céline: il suo è uno stile in grado di coniugare un look senza fronzoli ma glamorous allo stesso tempo,
e quindi ideale per la frequentazione dei pezzi grossi dell’élite
comunista: dal Consiglio dei Ministri di Cuba al Politburo del Partito
Comunista Cinese. Ma meriteremmo il gulag siberiano se dimenticassimo di
menzionare due nomi della moda che hanno da sempre supportato la causa
comunista: Yves Saint Laurent e Prada. È da otto stagioni che Stefano Pilati pubblica il Manifesto di YSL: un vademecum sulla sua visione ultra-chic.
Ma la Grande Timoniera Miuccia non è da meno. Di recente ha infatti lanciato delle capsule collection intitolate “Made in…” che sembrano aver interpretato alla lettera la visione del leader del Partito Comunista Rivoluzionario degli Stati Uniti, Bob Avakian, il quale suggerisce di ignorare la griffe di un abito e di concentrarsi invece su dove sia stato prodotto.
Così, per esempio, la collezione Prada “Made in India” è caratterizzata
da ricami Chikan mentre la collezione “Made in Peru” include maglioni
in alpaca delle Ande. L’auspicio è che presto Prada lanci la collezione
“Made in The Democratic People’s Republic of Korea” caratterizzata
da tute da lavoratore color “blu operaio di fabbrica” e pantaloni con
cordoncino in vita color “verde contadino del kolkhoz”.
Nell’attesa della collezione Prada “Made in North Korea”, i dettami della rivoluzione del popolo fashion esigono quanto segue: spogliarsi dell’oro, evitare il look cripto-fascista della moda preppy, non osare nemmeno pensare alle celebrity di Hollywood salvo che non si tratti di Sean Penn e mai indossare un cocktail dress se non si è a conoscenza sia di Michael Parenti [storico americano che ha condotto diversi studi sul razzismo, ndr] sia di Cornel West [filosofo, sociologo e attivista per i diritti dei neri, ndr].
Costantino della Gherardesca
sabato 28 maggio 2011
Gravi incidenti e arresti al Pride di Mosca. Gruppi clerico-nazisti e polizia contro comunità gay
Gravi incidenti e arresti al Pride di Mosca. Gruppi clerico-nazisti e polizia contro comunità gay
ARRESTATO NIKOLAI ALEXEYEV, IL PROMOTORE DELLA MANIFESTAZIONE. GRUPPI CLERICO-NAZISTI RESPONSABILI DI GRAVI VIOLENZE.
Comunicato Stampa dell' Associazione Radicale Certi Diritti:
Roma, 28 maggio 2011
"Le
notizie che giungono stamane da Mosca, dove per il sesto anno ci sono
stati incidenti durante il Gay-Pride, sono gravissime e dimostrano di
come i diritti democratici in Russia siano costantemente violati dalle
autorità. Stamane, all'inizio della manifestazione, gruppi di
clerico-nazisti hanno insultato e aggredito alcune decine di militanti
dei diritti civili. La polizia è intervenuta aggredendo e arrestando
anche gli esponenti della comunità lgbt(e) moscovita, vittime
loro stessi delle violenze dei gruppi estremisti. Le violenze sono poi
continuate davanti alla sede del Comune di Mosca dove altri gruppi
nazisti incappucciati hanno malmenato gli esponenti della comunità gay.
Al
momento risultano in stato di fermo, sotto arresto, il promotore del
Gay Pride Nikolai Alexeyev insieme a diverse decine di persone, fra
queste Dan Choi, esponente Usa del movimento gay americano e l'inglese Peter
Tatchell, storico esponente dei diritti civili che si erano recati a
Mosca per sostenere e aiutare la comunità lgbt(e) locale.
L'Associazione
Radicale Certi Diritti aveva chiesto due giorni fa al Ministro degli
Esteri Franco Frattini di allertare l'Ambasciata italiana a Mosca
chiedendo l'invio di osservatori, così come deciso da alcune ambasciate
occidentali. Tale decisione era stata richiesta da molte Associazione
europee dopo la condanna della Corte Europea dei Diritti
dell'Uomo subita dalla Russia lo scorso anno per aver vietato il diritti
di manifestare delle persone omosessuali.
Chiediamo,
anche con atti formali nelle prossime ore, al Parlamento Europeo e alla
Commissione Europea di intervenire nei confronti della Russia affinchè
rispetti le libertà e il diritto di manifestazione dei cittadini.
Su Peter Boom
Solo mercoledì scorso sono andato finalmente a vedere Habemus Papam. La sorpresa nel vedere Peter tra i cardinali in conclave è stata enorme, Peter era bellissimo. La notiza della sua morte mi è sembrata fuori tempo, dopo anni che non lo vedevo finalmente l'avevo rivisto, sebbene in un film, ma era servito per farlo riemergere dal subconscio. Nonostante ci vedessimo rarissimamente con me è sempre stato molto affettuoso, forse perché era un sentimento istintivamente reciproco, o forse anche perché mi riconosceva come "mangiapreti". :-) Ho cercato tutto il pomeriggio una foto in cui camminiamo abbracciati al World Pride di Roma 2000, ma niente. La troverò e la posterò. La nostra comunità lo conosce come attivista di "lungo corso" e come un artista eclettico sempre impegnato in qualche bella avventura, ultima la parte del cardinale in Habemus Papam di Nanni Moretti. Ma Peter negli ultimi anni è stato un po' il custode ideale della fiaccola perenne del ricordo di Alfredo Ormando, il poeta siciliano suicida in Piazza S. Pietro, e ogni 13 Gennaio stimolava la presenza alla commemorazione di Ormando in Vaticano. Un genio umile dedicato alle sue idee di giustizia.
venerdì 27 maggio 2011
Vuoi votare per i referendum fuori sede? PUOI!
IO VOTO FUORI SEDE
Vuoi votare per i referendum fuori sede? Chiunque non possa tornare alla propria residenza per votare per i referendum del 12-13 giugno può votare presso il luogo in cui si trova facendo il rappresentante di lista. I rappresentanti di lista, per i referendum nazionali, possono votare nel seggio in cui prestano servizio, in tutto il territorio italiano. QUI troverete le spiegazioni e il modulo.
giovedì 26 maggio 2011
Io, moderata, voto Pisapia - Elena Gazzola, ex assessore regionale, UDC, vota Pisapia
Elena Gazzola, UDC, già presidente del consiglio comunale con Formentini e poi assessore regionale con Formigoni scrive ai suoi compagni di partito perché voterà Pisapia e perché vorrebbe lo facessero anche loro. Lettera aperta pubblicata su Affaritaliani.it.
Io, moderata, voto Pisapia
di AFFARITALIANI.IT
Cari Amici,
sento il dovere di farvi partecipi delle mie riflessioni di questi giorni, convinta come sono che dal risultato del ballottaggio dipenderà sicuramente il benessere futuro dei milanesi ma ne potrà dipendere anche la credibilità politica del nostro Partito. Sono una moderata di centrodestra e proprio per questo non mi riconosco nella politica del sindaco Moratti e della sua coalizione, carica di toni estremistici e lontanissima nei programmi da quei valori e da quelle categorie sociali che a noi dell’UDC stanno più a cuore.
Domenica prossima, in occasione del ballottaggio, voterò per Giuliano Pisapia, anche per le seguenti ragioni:
- Da quando l’ UDC ha preso le distanze da Berlusconi, la sua coalizione si è estremizzata, dando spazio a demagoghi e a qualunquisti.
- La cultura della demonizzazione dell’avversario e delle bugie ideologiche non hanno nulla a che fare con i valori condivisi da tutti noi che militiamo nell’UDC.
- Mi sento più sicura sapendo che i grandissimi interessi economici legati ad EXPO 2015 non saranno gestiti dai gruppi di potere che hanno sostenuto questa maggioranza.
- Ho rilevato che i grandi valori a tutti noi cari (solidarietà, integrazione, rispetto degli altri), ben sviluppati nel programma di Pisapia, lasciano il posto nella propaganda morattiana a sentimenti di odio e desiderio di emarginazione ben lontani dai principi cristiani che ci definiscono.
- La Moratti non è affidabile. Le promesse fatte in questo ultimo scorcio di campagna elettorale infatti non mi piacciono nella tempistica, ma non mi convincono neppure nella sostanza perché non solo disconoscono quello stesso operato di cui l’amministrazione andava così fiera, ma non sono neppure contemplate nel suo programma. A quale verità devono credere i Milanesi? Al programma elettorale? Ai populistici slogan degli ultimi giorni? O debbono aspettarsi qualcosa di ancor diverso, da realizzarsi dopo aver ottenuto il loro consenso?
Per quanto riguarda il nostro partito, faccio poche pregnanti considerazioni.
La prima è quella che finalmente abbiamo l’occasione di liberare lo spazio di centrodestra dalla “casa” demagogico-populista che da anni lo sta occupando abusivamente, quella che ha deciso che il nemico da additare al popolo per la sua convenienza era il comunista, ricreato nella sua accezione più becera. A mio avviso peraltro resto fermamente convinta che Berlusconi possa schierarsi indifferentemente contro la sinistra come contro la destra, a seconda di quel che la pancia della gente, e soprattutto i suoi interessi, gli suggeriscono.
Ma proprio perché la linea politica tracciata dall’UDC con scelte difficili e coraggiose a cui io ho aderito convintamente, è quella di diventare il futuro polo di riferimento dell’elettorato moderato di centrodestra, la scelta di sostenere al ballottaggio il candidato dell’occupante abusivo significherebbe una incomprensibile sconfessione di questa lungimirante politica proprio quando essa comincia a dare i suoi significativi risultati. Da un punto di vista meramente opportunistico, inoltre, l’ipotetica vittoria della Moratti grazie ai nostri voti, ma senza l’appoggio ufficiale del nostro partito, costituirebbe il nostro suicidio politico e sancirebbe il trionfo di chi si ostina a considerarci marginali e ininfluenti.
Ultima, ma non per importanza, la questione dei rating internazionali. E’ proprio la debolezza assoluta di un governo che naviga a vista (corta), cambiando direzione ad ogni stormir di fronda, che ci rende inaffidabili verso l’estero e i mercati.
Se vogliamo cominciare finalmente a far crescere Milano, dobbiamo scrollarci di dosso questa sindrome di “orfani di Berlusconi” che a volte mi è sembrata aleggiare negli interventi di alcuni amici.
Queste sono le mie riflessioni e le conclusioni cui sono arrivata, spero possano aiutarci a delineare quella rotta che a me pare necessaria per far crescere Milano con i nostri valori.
Elena Gazzola
sento il dovere di farvi partecipi delle mie riflessioni di questi giorni, convinta come sono che dal risultato del ballottaggio dipenderà sicuramente il benessere futuro dei milanesi ma ne potrà dipendere anche la credibilità politica del nostro Partito. Sono una moderata di centrodestra e proprio per questo non mi riconosco nella politica del sindaco Moratti e della sua coalizione, carica di toni estremistici e lontanissima nei programmi da quei valori e da quelle categorie sociali che a noi dell’UDC stanno più a cuore.
Domenica prossima, in occasione del ballottaggio, voterò per Giuliano Pisapia, anche per le seguenti ragioni:
- Da quando l’ UDC ha preso le distanze da Berlusconi, la sua coalizione si è estremizzata, dando spazio a demagoghi e a qualunquisti.
- La cultura della demonizzazione dell’avversario e delle bugie ideologiche non hanno nulla a che fare con i valori condivisi da tutti noi che militiamo nell’UDC.
- Mi sento più sicura sapendo che i grandissimi interessi economici legati ad EXPO 2015 non saranno gestiti dai gruppi di potere che hanno sostenuto questa maggioranza.
- Ho rilevato che i grandi valori a tutti noi cari (solidarietà, integrazione, rispetto degli altri), ben sviluppati nel programma di Pisapia, lasciano il posto nella propaganda morattiana a sentimenti di odio e desiderio di emarginazione ben lontani dai principi cristiani che ci definiscono.
- La Moratti non è affidabile. Le promesse fatte in questo ultimo scorcio di campagna elettorale infatti non mi piacciono nella tempistica, ma non mi convincono neppure nella sostanza perché non solo disconoscono quello stesso operato di cui l’amministrazione andava così fiera, ma non sono neppure contemplate nel suo programma. A quale verità devono credere i Milanesi? Al programma elettorale? Ai populistici slogan degli ultimi giorni? O debbono aspettarsi qualcosa di ancor diverso, da realizzarsi dopo aver ottenuto il loro consenso?
Per quanto riguarda il nostro partito, faccio poche pregnanti considerazioni.
La prima è quella che finalmente abbiamo l’occasione di liberare lo spazio di centrodestra dalla “casa” demagogico-populista che da anni lo sta occupando abusivamente, quella che ha deciso che il nemico da additare al popolo per la sua convenienza era il comunista, ricreato nella sua accezione più becera. A mio avviso peraltro resto fermamente convinta che Berlusconi possa schierarsi indifferentemente contro la sinistra come contro la destra, a seconda di quel che la pancia della gente, e soprattutto i suoi interessi, gli suggeriscono.
Ma proprio perché la linea politica tracciata dall’UDC con scelte difficili e coraggiose a cui io ho aderito convintamente, è quella di diventare il futuro polo di riferimento dell’elettorato moderato di centrodestra, la scelta di sostenere al ballottaggio il candidato dell’occupante abusivo significherebbe una incomprensibile sconfessione di questa lungimirante politica proprio quando essa comincia a dare i suoi significativi risultati. Da un punto di vista meramente opportunistico, inoltre, l’ipotetica vittoria della Moratti grazie ai nostri voti, ma senza l’appoggio ufficiale del nostro partito, costituirebbe il nostro suicidio politico e sancirebbe il trionfo di chi si ostina a considerarci marginali e ininfluenti.
Ultima, ma non per importanza, la questione dei rating internazionali. E’ proprio la debolezza assoluta di un governo che naviga a vista (corta), cambiando direzione ad ogni stormir di fronda, che ci rende inaffidabili verso l’estero e i mercati.
Se vogliamo cominciare finalmente a far crescere Milano, dobbiamo scrollarci di dosso questa sindrome di “orfani di Berlusconi” che a volte mi è sembrata aleggiare negli interventi di alcuni amici.
Queste sono le mie riflessioni e le conclusioni cui sono arrivata, spero possano aiutarci a delineare quella rotta che a me pare necessaria per far crescere Milano con i nostri valori.
Elena Gazzola
giovedì 19 maggio 2011
Omofobia, bocciata la proposta del Pd. Mara Carfagna: "In aula voterò a favore"
Testo in aula alla Camera lunedì prossimo
Omofobia, bocciata la proposta del Pd. Mara Carfagna: "In aula voterò a favore"
Roma - (Adnkronos/Ign) - Sono stati 17 i voti favorevoli (Pd, Idv, Fli) e 26 i contrari (Pdl,
Lega e Responsabili). Il ministro delle Pari Opportunità: "Il Popolo
della libertà, col voto in commissione, ha perso un'occasione". Vendola: ''Un segno di incultura e di inciviltà''. Napolitano: ''Preoccupa ostilità contro i gay''
Roma, 18 mag. (Adnkronos/Ign) - Bocciata in commissione Giustizia alla Camera la proposta di legge sull'omofobia
della relatrice Anna Paola Concia (Pd). Sono stati 17 i voti favorevoli
(Pd, Idv, Fli) e 26 i contrari (Pdl, Lega e Responsabili).
Il testo che stabilisce le norme contro l'omofobia sarà in aula alla Camera da lunedì
prossimo, come provvedimento in quota opposizione. Oggi, come ha
stabilito la capigruppo a Montecitorio, i lavori dell'assemblea andranno
avanti con la ratifica di alcuni Trattati bilaterali. La prossima
settimana invece sarà votato il 'decreto omnibus', in scadenza il 30
maggio.
"Il Popolo della libertà, col voto di oggi in commissione, ha perso
un'occasione. Il testo infatti non prevedeva il reato di omofobia, ma
introduceva aggravanti per i reati commessi a scopo discriminatorio; una
norma di stampo europeo. Voterò a favore del provvedimento non appena arriverà in aula" ha detto il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna.
Per il presidente nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, Nichi Vendola,
"il voto di oggi in commissione a Montecitorio è un segno di incultura e
di inciviltà che trattiene il nostro Paese in una dimensione premoderna
nella quale non sono previsti diritti di cittadinanza per i cittadini
con un diverso orientamento sessuale".
"E ' anche il triste segno - prosegue il leader di Sel - che
trattiene l'Italia in una dimensione in cui non è possibile neppure
bandire quella violenza omofoba che talvolta appare legittimata persino
da comportamenti e da parole diseducative che incredibilmente circolano
negli ambienti istituzionali", aggiunge, auspicando che ''l'attuale
Parlamento si renda conto di un atto così greve e volgare - conclude
Vendola - e lo possa ribaltare in una scelta di democrazia".
''E' confermato che a Pdl e Lega non interessa arginare le continue
aggressioni e gli insulti contro le persone omosessuali" sostiene la
europarlamentare del Pd Debora Serracchiani,
secondo la quale "è sconfortante che all'indomani del giorno dedicato
alla lotta contro l'omofobia, nonostante il richiamo alto e ineccepibile
del Presidente della Repubblica, Napolitano, il Pdl e la Lega non
abbiano sentito l'esigenza morale e civile, prima ancora che politica,
di dare una risposta alla violenza e alla discriminazione di genere".
mercoledì 18 maggio 2011
Comitati cittadini per Pisapia Sindaco: Inizia la campagna per il ballottaggio!
Inizia la campagna per il ballottaggio! | ||
Il primo passo è stato fatto, ora dobbiamo compiere un ultimo sforzo per la liberazione della nostra città. Ci vediamo il 18/5 alle 21.00 al Teatro Smeraldo. Daremo a tutti il materiale (volantini, gadget) da utilizzare nella campagna per il ballottaggio. Invitate amici, parenti e conoscenti: per vincere abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti!
PS: Contrariamente da quanto riportato oggi su Repubblica, Giuliano Pisapia non sarà presente questa sera, ma ci saranno gli uomini (e le donne!) del suo staff.
PS: Contrariamente da quanto riportato oggi su Repubblica, Giuliano Pisapia non sarà presente questa sera, ma ci saranno gli uomini (e le donne!) del suo staff.
martedì 17 maggio 2011
W Pisapia
In attesa di poter valutare con più dati il voto di Milano mi permetto di dire sommessamente una sola cosa: VAI GIULIANO! Gliel'abbiamo fatta vedere alla mamma di Batman!
lunedì 16 maggio 2011
Milano, il voto di lista può essere determinante (di Paolo Hutter) - Il Fatto Quotidiano - Il Blog di Paolo Hutter
Mentre scrivo, a seggi aperti, appare improbabile che la Moratti possa passare al primo turno come fu nel 2006
e come fu per Albertini nel 2001.
E’ invece significativa la probabilità che le liste collegate alla Moratti possano raggiungere il 50% dei voti.
Si tratta di un totale diverso su cui si calcolano le percentuali. Ovvero il totale dei soli voti di lista.
Questo accadrebbe, se accadrà, soltanto per un motivo: e cioè perché tradizionalmente molti elettori
di centrosinistra votano solo per il sindaco. O anche perché questo lo
potrebbero fare gli elettori di 5 Stelle o del Terzo Polo,
potrebbero votare solo il loro candidato sindaco astenenendosi dal voto
di lista.
Se questo dovesse accadere si andrebbe al ballottaggio con uno squilibrio netto.
Ovvero la destra si sarebbe garantita comunque una sia pur risicata metà
del consiglio comunale e per legge non potrebbe più scattare il premio
di maggioranza al centrosinistra, nemmeno se vincesse il ballottaggio.
Mentre se la Moratti vincesse il ballottaggio scatterebbe per il centrodestra il premio di maggioranza in ogni caso.
Ecco perchè il voto di lista per il Consiglio comunale non è una semplice opzione in più ma una necessità assoluta per chi vuole evitare che torni il centrodestra a Palazzo Marino. Se
qualcuno non sa che lista scegliere tiri a sorte. Ma chi si astiene dal
voto di lista favorisce il centrodestra.
In Turchia filtrano la rete
Ci sono problemi per internet in Turchia. Il governo di Erdogan ha varato una legge che imporrà dalla prossima estate quattro diversi filtri
all'accesso alla rete. Il pretesto è la protezione dei minori. I
cittadini dovranno scegliere tra uno dei filtraggi proposti. Scegliere
come farsi censurare. Oggi a Istanbul c'è stata una grande manifestazione in difesa di internet. Le cose non vanno tanto bene sul Bosforo: in passato già Youtube e Blogspot erano stati oscurati dal governo.
domenica 15 maggio 2011
sabato 14 maggio 2011
GAY: AVVENIRE, NON ESISTE IN ITALIA QUESTIONE OMOSESSUALE
(AGI) - CdV, 14 mag. -
"Nonostante cio' che alcuni continuano a sostenere, non esiste piu' in
Italia, e da tempo, una 'questione omosessuale'". E ugualmente "non
esistono ragioni sociali" per sostenere il matrimonio omosessuale, ma
"al piu' solo ragioni simboliche: sposandosi, i gay vogliono avere
conferma pubblica dell'analogia della loro convivenza (giuridicamente lecita)
alla convivenza eterosessuale, non solo lecita, ma riconosciuta e tutelata dal
diritto in quanto procreativa e luogo di socializzazione primaria delle nuove
generazioni". Lo afferma Avvenire in un editoriale a firma del professor
Francesco D'Agostino, presidente dell'Unione Giuristi Cattolici, che analizza
le critiche ricevute dal sottosegretario Giovanardi per il suo intervento
contro la pubblicita' che richiama le attese delle coppie gay. La tesi di fondo
dell'articolo e' che "le discriminazioni che deplorevolmente colpiscono
gli omosessuali sono analoghe a quelle che possono colpire chi, agli occhi ottusi,
malevoli e a volte criminali di alcuni, appaia 'diverso' per etnia di
appartenenza, per disabilita' fisica o psichica, per religione, per provenienza
sociale". "Tali discriminazioni - sottolinea Avvenire - vanno
severamente punite" ma "una cosa e' difendere i sacrosanti diritti
degli omosessuali, come persone e come cittadini, e tutt'altra cosa - avverte
l'editoriale - e' far rientrare nella difesa di questi diritti il
riconoscimento del matrimonio gay", questo sarebbe "un errore simile
a quello di chi sostenesse che per rispettare i diritti dei musulmani bisogna
recepire nel nostro ordinamento la poligamia".
Avvenire rileva che "i gay (anche se non tutti) sono convinti che tra unioni eterosessuali e unioni omosessuali non sia la procreazione a fare la differenza: di qui la pressante rivendicazione perche' la legge conceda ai gay il diritto di adottare bambini o addirittura quello di poterli procreare artificialmente. L'artificio, anche quello piu' estremo (come la procreazione in vitro e il ricorso a un utero in affitto), che anche quando e' posto in essere possiede il carattere dell'eccezionalita', viene paradossalmente invocato e utilizzato per negare l'innegabile e cioe' che la natura, vista come il fumo negli occhi dai gay, di norma affida la procreazione all'unione tra un uomo e una donna". "Questa - conclude l'editoriale - e' la differenza, che fa differenza.
Non si nega alcun diritto ai gay, quando ci si rifiuta di riconoscere alla loro convivenza un carattere coniugale, cosi’ come non si nega alcun diritto a una coppia di amici, quando non si riconosce alla loro amicizia rilievo giuridico. La questione e' tutta qui: discutiamone pacatamente e lucidamente e lasciamo da parte accuse, biasimi, ironie, invettive, che sostituiscono al buon uso della ragione un cattivo uso dei sentimenti, delle passioni ideologiche e delle emozioni". (AGI) .
Avvenire rileva che "i gay (anche se non tutti) sono convinti che tra unioni eterosessuali e unioni omosessuali non sia la procreazione a fare la differenza: di qui la pressante rivendicazione perche' la legge conceda ai gay il diritto di adottare bambini o addirittura quello di poterli procreare artificialmente. L'artificio, anche quello piu' estremo (come la procreazione in vitro e il ricorso a un utero in affitto), che anche quando e' posto in essere possiede il carattere dell'eccezionalita', viene paradossalmente invocato e utilizzato per negare l'innegabile e cioe' che la natura, vista come il fumo negli occhi dai gay, di norma affida la procreazione all'unione tra un uomo e una donna". "Questa - conclude l'editoriale - e' la differenza, che fa differenza.
Non si nega alcun diritto ai gay, quando ci si rifiuta di riconoscere alla loro convivenza un carattere coniugale, cosi’ come non si nega alcun diritto a una coppia di amici, quando non si riconosce alla loro amicizia rilievo giuridico. La questione e' tutta qui: discutiamone pacatamente e lucidamente e lasciamo da parte accuse, biasimi, ironie, invettive, che sostituiscono al buon uso della ragione un cattivo uso dei sentimenti, delle passioni ideologiche e delle emozioni". (AGI) .
venerdì 13 maggio 2011
domenica 8 maggio 2011
domenica 1 maggio 2011
Egokid - Credo
Oggi a Roma si beatifica Giovanni Paolo II. Gli Egokid hanno pensato di celebrare l'avvenimento a modo loro.
mercoledì 27 aprile 2011
NUCLEARE: DI PIETRO, IL 'TAPPETARO' HA SVELATO LA TRUFFA
Roma, 26 apr. (ANSA) - ''Oggi, a Roma, il tappetaro che indegnamente
occupa palazzo Chigi ha svelato la truffa che ha organizzato ai danni
dei cittadini e della Costituzione. Ha ammesso quello che noi
dell'Italia dei valori stiamo denunciando da giorni: non ha alcuna
intenzione di rinunciare al nucleare, e la 'sospensione' e' solo una
messa in scena per dare una fregatura alla maggioranza degli italiani
che dopo Fukushima voterebbero contro la follia nucleare''. Lo scrive
nel suo blog il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. ''Poi,
passata la festa, gabbato lo santo. - aggiunge - Una volta scavallato
il referendum il programma nucleare riprendera' come se niente fosse
alla faccia della democrazia e della Costituzione. Tanti si chiedono
perche' il truffatore ha svelato cosi' il suo piano. Semplice. Perche'
non poteva fare diversamente altrimenti avrebbe dovuto rompere i
contratti con la Francia per il ritorno al nucleare e, come ha detto per
rassicurare Sarkozy, non ha alcuna intenzione di farlo''. ''A questo
punto - prosegue - e' assolutamente indispensabile che chi ha il compito
di garantire il rispetto delle regole blocchi questa manovra
truffaldina, un vero e proprio tradimento ai danni del popolo italiano e
della Carta costituzionale. Il presidente della Repubblica non deve
firmare una legge dichiaratamente scritta per fregare gli italiani.
Tutte le persone oneste, indipendentemente da quello che pensano del
nucleare, devono insorgere e protestare contro questo attentato alla
democrazia".
martedì 26 aprile 2011
La Milano dei diritti - incontro tra Arcigay e Giuliano Pisapia il 30 aprile alle 2030
30/04/2011 20.30
La Milano dei diritti
Sala Bausch, Teatro Elfo Puccini, Corso Buenos Aires 33. Laura Balbo e Giani Rossi Barilli dialogano con Giuliano Pisapia. Giuliano Pisapia incontra la comunità lgbt raccogliendo l'invito avanzato da Arcigay Milano attraverso la campagna di sensibilizzazione cittadina”Milano siano anche noi” sui temi dei diritti civili, dell'inclusione sociale e della laicità contenente 10 proposte amministrative per la città.venerdì 22 aprile 2011
AMMINISTRATIVE MILANO - VOLANTE (IDV): CI VOLEVA LA VARICELLA PER FAR INTERESSARE AD INTERNET L'ASSESSORE AL TURISMO MORELLI
Morelli
ha la varicella e si informa e comunica tramite internet, bravo! Vorrei
fare una domanda all’assessore leghista al turismo e al marketing
territoriale: visto che ha tanta dimestichezza con il web, perché non ha
mai pensato di implementare la rete WI-FI così da rendere più facile la
vita a milioni di turisti, ai duecentomila studenti universitari, a chi
usa internet ogni giorno per allacciare e mantenere reti di contatti
fondamentali per far camminare la macchina produttiva di Milano? La
banda larga è il presente e il futuro, il discrimine tra una città
integrata nel mondo e un’isola depressa e merita una programmazione
seria come quella che ha prospettato Pisapia e che l’IDV milanese ha nel
suo programma. Morelli forse è più “legato” alla delega all’identità
(padana?) di Milano che alle altre che invece presuppongono una grande
attenzione alla comunicazione e alla tecnologia.
Marco Volante
Candidato IDV al Consiglio Comunale di Milano e al Consiglio di Zona 4
Marco Volante
Candidato IDV al Consiglio Comunale di Milano e al Consiglio di Zona 4
Volante (Idv): "La Lega scopre la Rete solo quando è malata" (Affaritaliani)
Venerdí 22.04.2011 16:02
di Marco Volante
Candidato IDV al Consiglio Comunale di Milano e al Consiglio di Zona 4
Morelli ha la varicella e si informa e comunica tramite internet, bravo! Vorrei fare una domanda all’assessore leghista al turismo e al marketing territoriale: visto che ha tanta dimestichezza con il web, perché non ha mai pensato di implementare la rete WI-FI così da rendere più facile la vita a milioni di turisti, ai duecentomila studenti universitari, a chi usa internet ogni giorno per allacciare e mantenere reti di contatti fondamentali per far camminare la macchina produttiva di Milano? La banda larga è il presente e il futuro, il discrimine tra una città integrata nel mondo e un’isola depressa e merita una programmazione seria come quella che ha prospettato Pisapia e che l’IDV milanese ha nel suo programma. Morelli forse è più “legato” alla delega all’identità (padana?) di Milano che alle altre che invece presuppongono una grande attenzione alla comunicazione e alla tecnologia.
Candidato IDV al Consiglio Comunale di Milano e al Consiglio di Zona 4
Morelli ha la varicella e si informa e comunica tramite internet, bravo! Vorrei fare una domanda all’assessore leghista al turismo e al marketing territoriale: visto che ha tanta dimestichezza con il web, perché non ha mai pensato di implementare la rete WI-FI così da rendere più facile la vita a milioni di turisti, ai duecentomila studenti universitari, a chi usa internet ogni giorno per allacciare e mantenere reti di contatti fondamentali per far camminare la macchina produttiva di Milano? La banda larga è il presente e il futuro, il discrimine tra una città integrata nel mondo e un’isola depressa e merita una programmazione seria come quella che ha prospettato Pisapia e che l’IDV milanese ha nel suo programma. Morelli forse è più “legato” alla delega all’identità (padana?) di Milano che alle altre che invece presuppongono una grande attenzione alla comunicazione e alla tecnologia.
Astensionismo e indifferenza davanti alla violenza sono la stessa cosa?
Una riflessione sull'indifferenza davanti all'ingiustizia e
sull'astensionismo mi è venuta spontanea ripensando a mente libera alla
brutta avventura capitata a Paola e Ricarda. Aggredite nel pieno centro
di Roma, a due passi dal Parlamento, senza che nessuno alzi un dito per
soccorrerle.Immagino lo sgomento per essere aggredite in pubblico e la
rabbia per essersi rese conto che anche chi stava passando e non diceva
nulla, in realtà, le stava aggredendo con la stessa violenza, anche se
più subdola. Di certo a molti appare facile e comodo restare immobili
di fronte all'ingiustizia ma alla lunga si crea una situazione troppo
grave da potersi risolvere con gli strumenti ordinari.
Per esempio,
per troppi anni la finanza si è autoalimentata crescendo molto al di
sopra della base economica su cui avrebbe dovuto poggiare, e il
risultato è stato una crisi finanziaria così grave da mettere in
ginocchio anche l'economia, far schizzare in alto la disoccupazione e
bloccare i consumi. Tutto questo perché non c'è stata attenzione e
un'adeguata sorveglianza da parte degli organi preposti a farlo.
Per
la democrazia vale purtroppo la medesima regola, ma l' "organo"
competente al controllo siamo noi cittadini, il "popolo sovrano" quello
che qualcuno vorrebbe cancellare dalla Costituzione Italiana. E' ancora
una volta evidente che appena ti distrai te ne tolgono un po' alla
volta finché la situazione è troppo compromessa per poterla
riequilibrare. Finché ne abbiamo ancora la forza, invece, il nostro
dovere di popolo democratico è quello di non permettere più quella
inesorabile erosione con lo strumento che abbiamo, il voto, l'unico
strumento più forte degli intrighi, degli affari miliardari, della
corruzione, e di tutte le reti che questo sistema virale ha creato per
infettare la società. Astenersi, restare immobili davanti
all'aggressione, oggi significa essere correi, complici di chi vorrebbe
ridurre la democrazia a paravento di una dittatura.
Marco Volante
giovedì 21 aprile 2011
GAY: VOLANTE (IDV), A MILANO MORATTI NON HA FATTO NULLA CONTRO OMOFOBIA ANCHE QUI CONTINUE AGGRESSIONI A LGBT Milano, 21 apr. (Adnkronos)
''Anche a Milano ci sono continue
aggressioni verbali e fisiche a carattere omofobico, eppure la giunta
Moratti non ha fatto assolutamente nulla, non ha istituito uno
sportello contro la violenza omofobica, ne' i relativi corsi per la
Polizia Municipale e i funzionari comunali, non ha neppure istituito
un tavolo per dialogare con la comunita' Lgbt, che a Milano conta non
meno di trecentomila cittadini''. Lo afferma Marco Volante, candidato
dell'Idv al Consiglio Comunale di Milano e presidente di Gaynet
Milano, dopo l'aggressione ai danni di Paola Concia, deputata del Pd,
a Roma.
''Tutta questa scandalosa e ostentata indifferenza da parte
della giunta Moratti - conclude Volante - la rende moralmente
corresponsabile delle aggressioni e del disagio subiti da troppi
cittadini''.
(Red-Tog/Ct/Adnkronos)
GAY: GRILLINI (IDV), SOLIDARIETA' A CONCIA NECESSARIA LEGGE CONTRO OMOFOBIA Roma, 21 apr. - (Adnkronos) - "Nell'esprimere tutta la solidarieta' affettuosamente possibile a Paola Concia, per l'aggressione vigliacca che ha subito ieri sera nei pressi del parlamento, non possiamo che essere d'accordo sull'assoluta necessita' di una legge contro l'omofobia che equipari gli atti omofobici al razzismo vero e proprio". Lo dichiara in una nota Franco Grillini, responsabile diritti civili dell'Idv e presidente dell'associazione giornalisti 'Gaynet', in seguito all'episodio di omofobia, verificatosi ieri sera a Roma, ai danni del deputato Pd, Paola Concia. "Stupisce e colpisce l'indifferenza dei passanti - prosegue Grillini - verso l'aggressione di cui e' stata vittima l'onorevole, segno di un degrado culturale ed umano che e' spia di una omofobia diffusa che va combattuta con le armi della lotta culturale oltreche' della legislazione". "Il prossimo 17 maggio - conclude il presidente di Gaynet - sara' la giornata internazionale contro l'omofobia e puo' essere occasione di lotta e di impegno per tutti in particolare dei media e delle istituzioni". (Mds/Pn/Adnkronos)
GAY: CONCIA; DI PIETRO, BRUTALE AGGRESSIONE DA CONDANNARE (ANSA) - ROMA, 21 APR - ''E' un'aggressione vile che non ha bisogno di commenti quella di cui sono state vittime ieri la deputata Pd, Paola Concia e la sua compagna. L'Italia dei Valori esprime piena solidarieta' e vicinanza per questa orribile vicenda che si aggiunge ai troppi casi di omofobia avvenuti negli ultimi tempi in Italia''. Lo dice in una nota il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. ''La violenza e la brutalita' delle parole usate contro la deputata - aggiunge - sono da condannare con ogni strumento in modo da difendere ad ogni costo la dignita' umana e la liberta' individuale''. (ANSA)
GAY: GRILLINI (IDV), SOLIDARIETA' A CONCIA NECESSARIA LEGGE CONTRO OMOFOBIA Roma, 21 apr. - (Adnkronos) - "Nell'esprimere tutta la solidarieta' affettuosamente possibile a Paola Concia, per l'aggressione vigliacca che ha subito ieri sera nei pressi del parlamento, non possiamo che essere d'accordo sull'assoluta necessita' di una legge contro l'omofobia che equipari gli atti omofobici al razzismo vero e proprio". Lo dichiara in una nota Franco Grillini, responsabile diritti civili dell'Idv e presidente dell'associazione giornalisti 'Gaynet', in seguito all'episodio di omofobia, verificatosi ieri sera a Roma, ai danni del deputato Pd, Paola Concia. "Stupisce e colpisce l'indifferenza dei passanti - prosegue Grillini - verso l'aggressione di cui e' stata vittima l'onorevole, segno di un degrado culturale ed umano che e' spia di una omofobia diffusa che va combattuta con le armi della lotta culturale oltreche' della legislazione". "Il prossimo 17 maggio - conclude il presidente di Gaynet - sara' la giornata internazionale contro l'omofobia e puo' essere occasione di lotta e di impegno per tutti in particolare dei media e delle istituzioni". (Mds/Pn/Adnkronos)
GAY: CONCIA; DI PIETRO, BRUTALE AGGRESSIONE DA CONDANNARE (ANSA) - ROMA, 21 APR - ''E' un'aggressione vile che non ha bisogno di commenti quella di cui sono state vittime ieri la deputata Pd, Paola Concia e la sua compagna. L'Italia dei Valori esprime piena solidarieta' e vicinanza per questa orribile vicenda che si aggiunge ai troppi casi di omofobia avvenuti negli ultimi tempi in Italia''. Lo dice in una nota il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. ''La violenza e la brutalita' delle parole usate contro la deputata - aggiunge - sono da condannare con ogni strumento in modo da difendere ad ogni costo la dignita' umana e la liberta' individuale''. (ANSA)
La proposta di Pisapia: come Zingaretti, a Milano 5000 punti wi-fi (da Affaritaliani.it)
Far
diventare Milano la città più avanzata d’Europa nell’offerta pubblica
di servizi Internet per tutti i cittadini, con migliaia di luoghi di
connessione e accesso gratuito all’aperto. Questo è l’obiettivo che
Giuliano Pisapia vuole raggiungere attraverso Wi-Fi X Milano, una Rete
pubblica internet senza fili che muoverà i primi passi nei primi 100
giorni di governo della città. Questa è la vera scossa digitale che
Milano attende da anni.
La
rete cittadina annunciata da Pisapia prevede l’utilizzo di edifici e
spazi pubblici, esercizi commerciali (bar edicole, ristoranti,) fermate
ATM delle linee di superficie, per offrire un accesso capillare senza
fili (il cosiddetto Wireless) in tutto il territorio comunale. Tutto ciò
disegnerà quella ‘Città Digitale’ che Milano attende da anni, ma non ha
mai messo in pratica. Milano vuole muoversi dunque in questo senso,
sulla scia dell’esempio di Roma, dove grazie all’attenzione del
presidente della Provincia Nicola Zingaretti, con il quale si instaurerà
una collaborazione costante, sono stati installati oltre 600 punti di
accesso nell’area metropolitana.
In particolare il progetto prevede
l’installazione di un dispositivo (una piccola antenna tecnicamente
definita Access Point) che consenta l’accesso alla Rete. La mappa dei
luoghi di connessione comprenderà edifici pubblici di proprietà (scuole,
biblioteche, anagrafi, uffici comunali, centri civici, centri sportivi,
parchi, ecc…), a questi si aggiungeranno centinaia di bar, ristoranti
ed edicole che verranno incentivati a offrire servizi di connessione
wi-fi all’aperto utilizzando un modello di autenticazione semplificata
fornito dalla costituenda Rete Municipale. Questo sistema verrà proposto
anche ad Atm al fine di allacciare alla rete le fermate dotate di
pensilina, oggi oltre 2.500. Con questo sistema complessivo si potrà
raggiungere nel tempo e a regime un numero di punti accessibili
superiore a 5.000, facendo diventare Milano capitale europea del
Wireless, un servizio molto atteso dai tanti studenti che popolano la
Città (sono circa 200.000 a Milano) e dalla moltitudine di
professionisti e city users che considerano la Rete uno strumento
essenziale per il proprio lavoro e per l’utilità quotidiana. Per non
parlare dei vantaggi per gli 11 milioni di turisti che frequentano ogni
anno la nostra Città, da aggiungersi ai tanti visitatori che
frequenteranno Milano con l’avvicinarsi di Expo 2015. Questo elimina le
distanze reali e virtuali. Uno strumento ancora più importante e
un’opportunità per le persone con disabilità, in quanto Milano sarà
senza barriere non solo architettoniche.
Secondo i calcoli di
sostenibilità effettuati da esperti che hanno collaborato al progetto
Wi-Fi X Milano l’infrastruttura di connessione potrebbe essere
realizzata con un costo contenuto (non superiore a 5 milioni di €) e
limitate spese di gestione, che potrebbero consentire l’accesso a
internet free per un tempo pro capite di 1h e 30minuti al giorno. Un’infrastruttura
municipale così capillare potrà offrire numerosi servizi che potranno
essere identificati nell’ambito di una progettazione partecipata insieme
agli attori della Città. Tra i servizi che potranno essere messi a
disposizione ci saranno anche attività di utilità pubblica:
• sistema
di rilevazione del degrado urbano: buche, semafori rotti,
danneggiamenti ecc, che il cittadino potrà fotografare, segnalandoli in
tempo reale al Comune con un servizio apposito di geo-localizzazione;
• sistema
di pagamento municipale: sarà applicato per regolare la sosta nei
parcheggi, nonché l’accesso a zone limitate al traffico;
• servizi
‘live’: possibilità di conoscere in tempo reale tutti i servizi offerti
nella zona che si sta attraversando, con un sistema che condurrà come un
navigatore nel luogo richiesto.
“Milano ha bisogno di una
rivoluzione digitale – afferma Giuliano Pisapia, candidato sindaco di
Milano per il centrosinistra – per sfruttare il potenziale che le
tecnologie dell’informazione e della comunicazione consentono nella
creazione di nuovi posti di lavoro e nell’inclusione sociale. Con
internet e con il Wi-Fi noi possiamo, infatti, immaginare una nuova
economia per Milano sulla base di quanto è successo in tante città
americane. Una nuova economia che ha fatto nascere opportunità di
lavoro per i giovani”.
“Una città moderna - dichiara Nicola
Zingaretti, presidente della Provincia di Roma - deve assolutamente
allargare i suoi confini anche attraverso la connessione internet. Il
progetto Wi-Fi X Milano e l’infrastruttura che abbiamo sviluppato a Roma
sono l’esempio della volontà di rilanciare il ruolo della connettività
nella vita quotidiana dei cittadini, dei turisti e dei lavoratori per un
pieno sviluppo socio-economico dei nostri territori”.
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